1 June 2012

Sacrifici paradossali

Negli ultimi giorni si sono sprecati gli inviti alle Istituzioni sull'opportunità o meno di festeggiare la ricorrenza della Festa della Repubblica. Le motivazioni, ormai note a tutti, erano quelle di risparmiare una spesa per un evento simbolico, per destinare le risorse ad una più proficua attività di ricostruzione nelle zone colpite dal sisma. Un'occasione, come molte altre in passato, che coloro che decidono nel nostro Paese si sono lasciati sfuggire. D'altronde, è superfluo sottolinearlo, è così che funziona l'Italia: nel piccolo è possibile toccare con mano il senso di disagio collettivo, mentre su scala nazionale lo si percepisce osservando i comportamenti della classe dirigente. La tragedia emiliana è stata l'ennesima dimostrazione che di spirito unitario, nel senso costituzionale del termine, è rimasto ben poco, soprattutto per quella Casta che dovrebbe farsi portavoce dei principi di solidarietà su cui fonda le proprie radici la coesione sociale. Invece, anche in questa circostanza, gli "eletti" si sono ben guardati di preoccuparsi dell'interesse generale. Come si può pensare di risolvere i problemi se questi sono perpetuamente rimandati a data da destinarsi? Anziché dimostrare al mondo che finalmente la classe politica ha imparato la lezione che la crisi economica sta insegnando, mettendo definitivamente una pietra tombale sopra quegli sprechi di risorse che soddisfano solo ed esclusivamente i loro bisogni, hanno nuovamente preferito dare il meglio di ciò che sanno fare. E' inutile, poi, chiedersi perché alle ultime elezioni amministrative l'astensionismo l'ha fatta da padrone ed i partiti politici sono stati soppiantati da movimenti di protesta. E' altrettanto inutile domandarsi perché lo spread continua a salire quando da un lato si chiedono sacrifici e dall'altro si sperperano le risorse per festeggiamenti decisamente fuori luogo. E' ancor di più inutile interrogarsi sul perché l'Italia non cresce, quando si adottano misure che contengono di tutto tranne incentivi allo sviluppo economico. E' sufficiente limitarsi a verificare quale decisione illuminata è stata adottata per fronteggiare i danni subiti dal sisma: un'ulteriore addizionale sul costo della benzina. Ma chi pagherà questo onere? I Cittadini, compresi quelli che hanno perso tutto a causa del terremoto. La Casta politica, invece, non sarà interessata dal provvedimento perché la benzina che consumeranno la pagherà Pantalone.
Autore: Emanuele COSTA
Pubblicato suwww.tigulliana.org del 02 giugno 2012 con il titolo «Sacrifici paradossali»

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