13 November 2012

Controllo di Gestione: l'importanza di un sistema integrato di "information resource"

Il Controllo di Gestione negli Enti Locali non consiste in un insieme di attività a sé stanti, ma in una loro sequenza logica, interagendo a pieno titolo con tutti i processi sviluppati internamente. Il target che l’operato del controller si prefigge è quello di mettere in luce il livello di efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa, al fine di individuare e, in un secondo momento, correggere od eliminare carenze di natura organizzativa. La finalità, per essere realizzata, necessita della costruzione e successiva elaborazione di una serie di report ad alto contenuto informativo, in modo da descrivere tutte le potenziali criticità gestionali, stimolando la ricerca di soluzioni condivise. Infatti, è grazie al reporting che tutti i dati sono raccolti e selezionati per renderli idonei a supportare il processo decisionale, affinché si possa tradurre in azioni che producono risultati. Il fattore economicità, pur essendo una componente importante di qualsiasi output, riveste un ruolo “secondario” all’interno dell’Ente Locale poiché, nella maggior parte dei casi, si tratta di attività no profit, impostate nel rispetto di scelte di opportunità politico/sociale. Il loro impatto in termini di costi/benefici, quindi, può essere valutato solo figurativamente, anziché nella volgare contrapposizione proventi/oneri o dal desueto confronto entrate/uscite. Per realizzare gli obiettivi, che sono l’ossigeno che tiene in vita il Controllo di Gestione, occorre attingere importanti informazioni sia dal sistema di contabilità esistente (finanziaria e/o economica), sia dallo sviluppo di indicatori definiti “sensibili”. Questi ultimi non devono assumere la forma di più o meno complesse relazioni matematiche dalla quali far scaturire risultati da interpretare. Possono anche consistere in documenti dalla cui combinazione contenutistica possono estrapolarsi considerazioni più o meno argomentate, utili per analizzare lo sviluppo di un fenomeno. In altre parole, si tratta di strumenti segnaletici che mettono a disposizione dell’analista importanti notizie sull’andamento della gestione, illustrando il percorso evolutivo di un avvenimento in termini di miglioramento/peggioramento rispetto al trend storico o prospettico. Emerge, quindi, con prepotenza la necessità di assegnare un ruolo fondamentale all’information resource, spesso assente negli Enti Locali, ma necessaria per una più corretta interpretazione dei dati scaturiti dalle continue operazioni di monitoring sulle attività. Occorre attivarsi per consentire che l’informazione alimenti costantemente il meccanismo decisionale, fornendo elementi utili a ridurre al minimo gli errori, ma anche il loro perpetuo ripetersi. E’ opportuna una raccolta di tutti i dati attinenti le operazioni sviluppate nell’Organizzazione per tradurli, attraverso appropriate elaborazioni, in risorsa informativa, la cui illustrazione sintetica o dettagliata (nei casi più complessi) è messa in luce nei report. Bisogna prendere atto che l’informazione, alla stregua di qualsiasi prodotto finito, non si trova allo stato grezzo in natura, ma è il frutto di un processo di elaborazione (assimilabile a quello tecnico di trasformazione) attraverso il quale il dato (che costituisce la materia prima) è convertito in informazione e, quindi, in conoscenza (che rappresenta il prodotto finito).
Autore: Emanuele COSTA
Pubblicato su: Semplice9/Settembre 2012 con il titolo «Controllo di Gestione: l'importanza di un sistema integrato di "information resource

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