14 August 2014

Il rischio di avere paura

Cosa spinge l'essere umano a fuggire dalla realtà? Nonostante sia problematico dare una spiegazione a questa reazione comportamentale, non è, al contrario, difficile individuare l'unica risposta plausibile: la pauraLa quotidianità dei fenomeni, infatti, fa sì che le situazioni si evolvano verso un duplice scenario. Da un lato, emergono i processi di cambiamento che investono la società civile, dai quali, il più delle volte, si cerca di scappare perché ci si sente incapaci di adattarvisi. In altre parole, si predilige lo status quo, composto da eventi prevedibili o, nella migliore delle ipotesi, da assenza di novità. La mancata capacità di adattare il proprio modus vivendi all'ambiente circostante crea quel senso di angoscia che orienta l'uomo ad allontanarsi dal potenziale pericolo in quanto, sentendosi preda del cambiamento, cresce la paura di affrontarlo in prima persona. Dall'altro, affiora la verità dei fatti, i cui meccanismi appaiono tanto paradossali da scatenare nella mente umana una forma automatica di rigetto. Questo avviene perchè se quella circostanza fosse confermata, metterebbe in discussione la solidità di quell'impalcatura sulla quale poggia il consenso. La paura prende, così, il sopravvento, scatenando reazioni incontrollabili che spingono il corpo a manifestare, in forma verbale o attraverso i movimenti, il significato del proprio pensiero in quel preciso momento. Eppure tutto si potrebbe evitare se, prima di farsi cogliere da istinti primordiali, ci si fermasse un istante, trasformando la paura in una grande opportunità. Sarebbe sufficiente chiedersi per quale ragione ci sono persone che insistono con caparbietà nella ricerca del cambiamento oppure perché ve ne sono altre che, mettendo in pericolo la propria vita, continuano ostinatamente a lottare per far emergere la verità. E' veramente importante riflettere su questi due interrogativi. Altrimenti, ci si dovrà rassegnare al fatto che, nell'approfondire gli studi sul comportamento umano, aveva ragione lo storico dell'economia Carlo Maria CIPOLLA quando scrisse la Terza Legge della "Teoria della stupidità umana": «Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o a un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno».
AutoreEmanuele COSTA
Pubblicato suIl Futurista del 29 novembre 2011 con il titolo «Il rischio di avere paura»

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