21 September 2015

Il vuoto oltre il nulla

Negli ultimi mesi, l’Europa ha concentrato i propri sforzi su un solo obiettivo: mettere alle corde la Grecia per costringerla a compiere una scelta difficile di fronte ad un bivio. Abbandonare l’Europa e le sue stringenti regole in materia di bilancio pubblico oppure piegarsi di fronte alle pressanti richieste dei creditori internazionali, imponendo ulteriori sacrifici ad un popolo già provato dagli effetti prodotti dalla persistente crisi economica unitamente a quelli indotti dalle precedenti politiche di austerità. A nulla è servito il voto “di protesta”, che ha portato il partito di sinistra Syriza al governo del Paese. Nonostante i proclami sostenuti con vigore in campagna elettorale, una volta conquistato lo scettro del potere ci si è presto resi conto che i margini di manovra erano (ed ancora lo sono) palesemente ridotti. E’ l’economia che cambia il mondo e non la politica. Sono i numeri che combinati tra loro danno i risultati e non le parole, specie se private del loro più elementare ed univoco significato. Ad accorgersene, forse per primo, è stato l’ormai ex Ministro delle Finanze ellenico, il professore Yanis Varoufakis, che ha pensato di non perdere tempo e mettere nero su bianco per denunciare questa constatazione di fatto in un libro dedicato alla figlia e, quindi, a persone “non addette ai lavori” nell’affascinante contesto della scienza economica (“E’ l’economia che cambia il mondo”, Rizzoli, 2015). La vita delle persone non può essere condannata per l’eternità a compiere sacrifici, legando il loro destino ad una sterile elaborazione di formule matematiche da verificare a tutti i costi. I modelli costruiti dovrebbero consistere in basi di partenza, di approfondimento e di indagine sul comportamento delle variabili economiche e non costituire profezie che si autoavverano. Tuttavia, e di questo occorre prenderne tristemente atto, ogni forma di benessere, sia esso organizzativo, sociale o umano si sprigiona da un rigoroso rispetto di equilibri e regole di convivenza civile e non potrà mai scaturire dall’attuale disordine che regna sovrano nello scenario economico mondiale. Ciò che oggi è assente nel palcoscenico internazionale non sono gli strumenti di studio e analisi che, spesso e volentieri, sono abusati per voler dimostrare l’impossibile, ma le primitive regole del buon senso che sono resuscitate dalla classe politica solo quando è necessario individuare una via d’uscita di fronte ad un portone spalancato, facendone pagare le conseguenze ai singoli Cittadini, invocati solo quando si deve richiamarli al rispetto dei loro “doveri” e non quando occorre riconoscerne i “diritti”. Ciò che meraviglia è l’assoluta indifferenza di fronte ad un vortice che lentamente sta inghiottendo tutto, perpetuando i problemi nel tempo per legittimare la conservazione del potere da parte di chi già lo detiene.

AuthorEmanuele COSTA
Published byIl Nuovo Picchio n° o7/Luglio-Agosto 2015 con il titolo «Il vuoto oltre il nulla»